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TUTTO SU MIA MADRE (1999)





Un film di Pedro Almodóvar.

Con Penelope Cruz, Cecilia Roth, Marisa Paredes, Candela Peña, Antonia San Juan, Rosa María Sardá, Fernando Fernán Gómez, Toni Cantó, Eloy Azorin, Carlos Lozano, Fernando Guillén, Manuel Morón, José Luis Torrijo, Juan José Otegui, Carmen Balagué.
 
Titolo originale Todo sobre mi madre.

Genere: Drammatico.
Durata 105 min.
Spagna 1999. 


Il film inizia con la morte di Esteban, figlio diciassettenne della protagonista Manuela. Quella sera erano andati entrambi a vedere lo spettacolo teatrale Un tram chiamato desiderio. Alla fine dell'esibizione Manuela ed Esteban avevano atteso all'uscita Huma, attrice dello spettacolo, per un autografo. Ma quella notte pioveva a dirotto e l'attrice, una volta uscita dall'edificio si era infilata subito in macchina ed era fuggita via. Esteban aveva rincorso allora l'autovettura, ma era stato investito ad un incrocio.
Dopo la morte del figlio, Manuela decide di partire per Barcellona alla ricerca del padre di Esteban. La donna aveva da sempre nascosto al figlio l'identità del padre, cosicché il ragazzo aveva sempre covato nel cuore il desiderio di conoscerlo ed incontrarlo. Così, come per soddisfare l'ultimo desiderio del figlio, Manuela va alla ricerca del suo ex compagno, una transessuale che vive a Barcellona e si fa chiamare Lola.
Arrivata nella città, la madre ritrova subito una sua vecchia e cara amica, Agrado, anche lei transessuale, che per vivere si prostituisce. Da quel momento in poi gli avvenimenti e le storie dei vari personaggi si sovrappongono in modo vorticoso. Manuela conosce Rosa, una suora destinata ad andare in missione, che si ritrova però sieropositiva e incinta. Il padre del bambino, con grande sorpresa e dolore di Manuela, è ancora Lola. Agrado, grazie a Manuela, lascia il marciapiede per lavorare da Huma, come assistente tuttofare. Manuela, infatti, era riuscita a conoscere Huma e a raccontarle la storia di Esteban.
Anche Huma aveva avuto una storia travagliata: era in ansia per Nina, un'attricetta tossicomane, con cui aveva intessuto una storia d'amore. Rosa partorirà quindi un bimbo, a cui darà il nome di Esteban, e che affiderà a Manuela prima di morire. Al funerale di quest'ultima finalmente compare Lola. Debilitata dall'HIV, subisce il carico dei suoi errori, fra cui la consapevolezza di essere padre di un bambino ormai morto, e di uno appena nato.