
Un film di Luigi Magni.
Con Nino Manfredi, Claudia Cardinale, Enrico Maria Salerno, Britt Ekland, Robert Hossein.
Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Pippo Franco, Stelvio Rosi, Renaud Verley, Marco Tulli, Emilio Marchesini, Stefano Oppedisano.
Genere: Commedia.
Durata 105 min.
Italia 1969.
Con Nino Manfredi, Claudia Cardinale, Enrico Maria Salerno, Britt Ekland, Robert Hossein.
Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Pippo Franco, Stelvio Rosi, Renaud Verley, Marco Tulli, Emilio Marchesini, Stefano Oppedisano.
Genere: Commedia.
Durata 105 min.
Italia 1969.
A Roma, nel 1825, il compito di reprimere, nell'indifferenza popolare, i tentativi rivoluzionari di sparuti gruppi di liberali è affidato al cardinale Rivarola e al colonnello Nardoni. (Enrico Maria Salerno). Quando il ciabattino Cornacchia (Nino Manfredi) viene a sapere che don Filippo Spada, liberale di tiepide convinzioni, ha denunciato i compagni, avvisa due carbonari, il dottor Leonida Montanari e un fuoriuscito modenese, il giovane Angelo Targhini, i quali aggrediscono Spada per ucciderlo, riuscendo soltanto a ferirlo.
Giuditta (Claudia Cardinale) una giovane ebrea che convive con Cornacchia ma è innamorata di Montanari, (Robert Hossein) cerca di indurre i due congiurati ad abbandonare Roma, ma inutilmente. Catturati da Nardoni, che sospetta di loro, e condotti alla presenza di Spada, essi vengono riconosciuti e arrestati. Il processo, svoltosi senza difesa, si conclude con la loro condanna a morte. Alle aspre accuse di Giuditta, che gli rimprovera di vivere nello stesso torpore che vieta al popolo romano di ribellarsi contro l'assolutismo, Cornacchia rivela alla donna di non essere quel ciabattino analfabeta e pusillanime che tutti ritengono, ma il temuto Pasquino, l'inafferrabile voce di Roma che, con le sue satire affisse sull'omonima statua, svolge una efficace attività clandestina contro il governo pontificio.
Compiuto un inutile tentativo di consegnare se stesso, in cambio della vita di Montanari, al cardinale Rivarola Cornacchia, conscio che senza l'appoggio popolare non si fanno rivoluzioni, si ritira in un convento mentre sulla pubblica piazza Montanari e Targhini - che uno sciocco frate (Alberto Sordi) ha cercato inutilmente di indurre al pentimento - vengono ghigliottinati.
Giuditta (Claudia Cardinale) una giovane ebrea che convive con Cornacchia ma è innamorata di Montanari, (Robert Hossein) cerca di indurre i due congiurati ad abbandonare Roma, ma inutilmente. Catturati da Nardoni, che sospetta di loro, e condotti alla presenza di Spada, essi vengono riconosciuti e arrestati. Il processo, svoltosi senza difesa, si conclude con la loro condanna a morte. Alle aspre accuse di Giuditta, che gli rimprovera di vivere nello stesso torpore che vieta al popolo romano di ribellarsi contro l'assolutismo, Cornacchia rivela alla donna di non essere quel ciabattino analfabeta e pusillanime che tutti ritengono, ma il temuto Pasquino, l'inafferrabile voce di Roma che, con le sue satire affisse sull'omonima statua, svolge una efficace attività clandestina contro il governo pontificio.
Compiuto un inutile tentativo di consegnare se stesso, in cambio della vita di Montanari, al cardinale Rivarola Cornacchia, conscio che senza l'appoggio popolare non si fanno rivoluzioni, si ritira in un convento mentre sulla pubblica piazza Montanari e Targhini - che uno sciocco frate (Alberto Sordi) ha cercato inutilmente di indurre al pentimento - vengono ghigliottinati.





