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UN AMERICANO A ROMA (1954)





Un film di Steno.

Con Alberto Sordi, Maria Pia Casilio, Ilse Petersen, Carlo Delle Piane, Giulio Calì, Vincenzo Talarico, Tecla Scarano, Leopoldo Trieste, Ursula Andress.

Genere: Commedia, b/n.
Durata 94 min.
Italia 1954.


Italia, primi anni del dopoguerra. L'immagine di forza, opulenza e libertà portata dallo sbarco degli Americani pochi anni prima è ancora presente in moltissimi italiani, soprattutto giovani. Uno di questi è Ferdinando Mericoni (Alberto Sordi) detto "Nando" (ma autosoprannominatosi "Santi Bailor"), fannullone romano di Trastevere che sogna l'America ad occhi aperti, con maniacale determinazione, avendo peraltro assorbito dell'ottimo cinema. In attesa spasmodica di vederla da vicino, l'America, Nando trasferisce la sua idea fissa a Roma e lo fa a suon d'imitazioni di ogni genere nelle quali coinvolge molti malcapitati, in particolare i genitori, ormai disperati, e la fidanzata Elvira (Maria Pia Casilio).
La fissazione di Nando, ormai maggiorenne ma impantanato nella modesta vita quotidiana della Roma del dopoguerra, consiste quindi nell' "americanizzare" tutto ciò che lo circonda, dagli oggetti della sua camera (nella quale tiene la "boccia d'acqua" tipica degli uffici della quinta strada e mazza e guantone da baseball alla Joe Di Maggio) al modo di vestire ogni giorno (quando non veste da "poliziotto del Kansas City", gira con un bracciale di cuoio borchiato, cinturone, maglietta bianca attillata dentro i jeans a tubo e berrettino da baseball), fino ai nomi (Elvy, papi, mami) ma soprattutto lo porta a vivere ogni situazione quotidiana come se fosse la scena di un film americano in cui lui è, ovviamente, il protagonista.
Ecco che così Nando, dopo varie disavventure (raccontate in retrospezione dai personaggi a lui vicini), pur di raggiungere il suo sogno a stelle e strisce e prendendo spunto da un celebre film dell'epoca, La 14ª ora di Henry Hathaway, decide di salire in cima al Colosseo minacciando di gettarsi se qualcuno non l'aiuterà a partire. Proprio quando, dopo interminabili ore in cima al monumento, Nando sembra aver ottenuto il suo scopo, ecco che la sfortuna fa la sua comparsa sotto forma dell'ambasciatore americano che aveva erroneamente fatto cascare con la sua macchina nel burrone della "Maranella" indicandogli la direzione sbagliata ad un bivio.